Durante il loro viaggio in Abruzzo e Molise del 1929, MC Escher e i suoi amici viaggiarono sulla ferrovia Sulmona-Isernia, uno dei capolavori dell'ingegneria ferroviaria italiana, inaugurata nel 1897. La linea collega due città che si trovano a circa 400 metri di altitudine, ma attraversa una zona montuosa salendo fino ai 1268 metri sul livello del mare della stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, la seconda più alta d'Italia dopo quella del Brennero. Nei primi anni di vita, la linea era molto frequentata da diversi tipi di passeggeri: gli operai delle industrie di Castel di Sangro; i militari impegnati nei campi sulle montagne abruzzesi e molisane; i pastori transumanti con i loro ovini, che preferivano la ferrovia ai tratturi. Gravemente danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, la Sulmona-Isernia fu riattivata soltanto nel 1960. Nel 2011, la soppressione del servizio; tre anni dopo, però, è stata riattivata, nel tratto Sulmona-Castel di Sangro, come ferrovia storica a uso turistico e chiamata Ferrovia dei Parchi.
Ne corso del mio viaggio in Abruzzo del 2022 non sono riuscito a salire sui treni storici della Ferrovia dei Parchi, ma pochi mesi dopo sono stato trasportato sui suoi binari da un racconto di Fernanda De Giorgi, Majella, appena uscito in libreria:
Lungo binari senza tempo, nella regione sud occidentale pedemontana del Monte Amaro, dal 2014 è tornata a correre la littorina Breda del 1940, con al seguito le vecchie carrozze “centoporte”; partendo da Sulmona, attraversa la Valle Peligna dagli ampi anfiteatri e radure che si alternano a distese di abete bianco.
Il treno serpeggia tra piccole borgate e pericolosi precipizi; poi alterna acrobatiche sospensioni su lunghi viadotti a immersioni in buie gallerie.
(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,
i libri di Mompracem, Firenze 2024)
Ad agosto 2024, sono finalmente salito a bordo del treno storico della Ferrovia dei Parchi, che viaggia da Sulmona a Castel di Sangro (e ritorno in giornata).
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