La straordinaria produzione artistica di
Maurits Cornelis Escher ha le sue radici nei viaggi compiuti negli anni Venti e
Trenta. Il giovane grafico olandese ha esplorato l’Italia centrale e
meridionale, la Spagna, la Corsica, la Tunisia, Malta. Spesso, seguendo a sua
volta percorsi tracciati da precedenti viaggiatori.
Il suo modo di viaggiare era stagionale, come quello di un uccello migratore; quasi sempre in compagnia di amici, come lui artisti; in treno, a piedi, con i muli, in corriera; dalla costa o dalla città verso l'interno, sempre verso l'alto, verso paesi remoti e immancabilmente costruiti sopra un cocuzzolo.
Ho ripercorso gli itinerari
dell’artista, alla ricerca dei luoghi e degli incontri che sono stati decisivi
nella sua vita. Volevo verificare l’impressione che ci accomunasse un modo di sentire
e di viaggiare. A muovermi sono stati la curiosità per le tracce del passato,
la disponibilità all’imprevisto e alla divagazione, e, più di tutto,
l’interesse per le persone che ci aprono le porte di altri mondi. Il risultato è questo libro: