mercoledì 16 ottobre 2024

Ho seguito Escher e ho incontrato Giuseppe Haas-Triverio

 

Ricostruendo e ripercorrendo i viaggi compiuti da M.C. Escher, ho incontrato un altro personaggio, determinante per le scelte dell'artista olandese: il pittore e incisore svizzero Giuseppe Haas-Triverio.

I due si sono conosciuti, per caso, nel maggio del 1922 a Siena, durante il primo viaggio di Escher, allora ventiquattrenne. Erano entrambi ospiti nella pensione Saccaro della signora Giuseppa Alessandri, in via Sallustio Bandini 29.

L'edificio in cui si trovava la pensione Saccaro, fotografato nel 2021

Si ritrovano anni dopo a Roma, dove Escher si è stabilito nel 1925, perché si dedicavano alla xilografia e frequentavano l'ambiente degli incisori che pubblicavano le loro opere sulle riviste «L'Eroica» e «La Diana».

Nasce un'amicizia che porta i due giovani artisti a viaggiare insieme in Abruzzo (1929), Calabria (1930), Sicilia (1932), Corsica (1933) e ancora in Sicilia e a Malta (1935).

Di nove anni più vecchio di MCE, Giuseppe era nato come Joseph Haas a Sachseln, nel cantone Obvaldo. Dopo la scuola elementare, fu apprendista pittore di piatti a Root, vicino a Lucerna, frequentò una scuola di pittura a Zurigo, dove imparò a imitare il legno e il marmo, si spinse nelle sue escursioni sul lago di Costanza, in Svevia e in Baviera.

Nel maggio del 1911 giunge a Roma e trova un impiego come decoratore al Grand Hotel Plaza, in via del Corso, di cui era proprietario il barone svizzero Pfiffer. Intanto intraprende la sua carriera artistica: studia presso i pittori di Anticoli Corrado, impara da autodidatta a intagliare il legno e nel 1918 espone per la prima volta in una mostra a Roma. Nel 1919 sposa una biellese, Secondina Triverio, e modifica il proprio nome: da quel momento si presenta come Giuseppe Haas-Triverio e firma le sue xilografie con il monogramma “GHT” o “HT”. La moglie è ritratta in due dei migliori dipinti a olio di GHT, Mia moglie e sua madre in Piemonte e Alla casa in riva al lago

A Roma, Giuseppe e Secondina abitano a Monteverde, lo stesso quartiere in cui vivono M.C. Escher e la moglie Jetta. Dopo la sua prima personale allestita al Circolo Svizzero nel 1920, GHT espone in numerose mostre, fra cui quelle della Corporazione fascista: probabilmente vide in questa sede le opere di Giacomo Balla e le fece conoscere a MCE, che ne fu influenzato.

A gennaio del 1924 Alessandro Roccavilla annuncia sulla «Rivista Biellese» che la testata si è «procurata pel nuovo anno la collaborazione di Haas Triverio, il valentissimo artista, oriundo svizzero, che, accasatosi felicemente nel Biellese, della regione diveniva ammiratore entusiasta e prezioso riproduttore». In effetti l'articolo è corredato da xilografie di GHT di vedute biellesi: il Battistero, le chiese di S. Sebastiano, S. Gerolamo e S. Grato di Sordevolo.

Nei numeri seguenti le opere grafiche di GHT diventano presenze fisse; campanili e contadini sono i suoi soggetti preferiti. Un anno dopo, sulla stessa rivista, un articolo di Piero Scarpa loda Giuseppe Haas-Triverio e presenta alcune xilografie romane dell'artista. Sul numero di settembre del 1925, Francesco Carandini recensisce la Terza Esposizione di Belle Arti in corso a Biella; fra gli artisti presenti c'è anche Haas-Triverio, di cui si descrive la tecnica: GHT tira le sue xilografie a mano, senza l'aiuto di un torchio, posando il foglio in successione sui vari cliché che ha preparato, calcandolo delicatamente con la mano e strofinandolo abilmente con appositi strumenti di osso.

Alcune delle xilografie pubblicate sulla «Rivista Biellese» adornano il calendario del 1926 che il periodico regala ai suoi lettori; per alcuni mesi dello stesso anno, altre opere di GHT compaiono sulla rivista, poi la collaborazione si interrompe.

Due anni più tardi, nel 1928, una xilografia di GHT viene scelta per la copertina della pubblicazione turistica Il Biellese, stampata in 10.000 copie dalla tipografia Ferrara per l'Associazione Pro Biella e Biellese.

Nel 1933 una xilografia di GHT, Inverno oropeo, viene scelta per la copertina del numero di gennaio di un'altra rivista, l'«Illustrazione Biellese», nata l'anno precedente. Il periodico conteneva, tra l'altro, una rubrica intitolata “I biellesi nel mondo”, nella quale venivano pubblicati resoconti di viaggi in Paesi lontani. Un'altra xilografia di GHT, Favaro, compare sulla copertina del numero di maggio del 1934.


Il 1935 è per gli Escher l'anno di un radicale cambiamento. Rispetto ai primi anni Venti, l'epoca dei primi viaggi e del matrimonio, l'Italia è diventata, dirà il grafico olandese molto tempo dopo, «un altro mondo»: questa volta, però, in senso negativo.

Gli anni vissuti in Italia da Escher coincidono con l'ascesa del fascismo, dalla sciagurata decisione del re Vittorio Emanuele III di affidare il potere esecutivo a Mussolini alla incosciente preparazione delle guerre che porteranno migliaia di giovani italiani a uccidere e morire in Etiopia e Spagna, tra il 1935 e il 1936. Un'Italia dominata dalla sua parte peggiore: i prepotenti, gli arrivisti, i razzisti, i clericali, stretti intorno a un regime che in una dozzina di anni vede crescere il consenso alle sue politiche violente. A opporsi è, come sempre in Italia, una ristretta minoranza. La maggioranza pensa a come approfittare della situazione o a quale gerarca sottomettersi per ottenere dei meschini favori, a danno ovviamente di qualcun altro, di cui non importa nulla perché non è un membro della propria famiglia o del proprio clan. La vita diventa sempre più difficile per chi ha conservato la propria umanità, anche per chi non si occupa di politica, per un artista, per uno straniero.

In questo clima matura la decisione degli Escher di lasciare Roma e l'Italia. Chissà se, sulla decisione di lasciare l'Italia, per l'artista olandese avrà pesato anche la delusione probabilmente provata per la vicinanza di Giuseppe Haas-Triverio agli ambienti fascisti. Comunque sia, i due amici decidono di compiere ancora un viaggio insieme, nuovamente in Sicilia, di cui nel 1932 avevano esplorato solo una parte. Forse Escher ha in mente di salutare, così, l'Italia e il suo amico Giuseppe nel modo migliore, oppure vive l'esperienza quasi come un ultimo appuntamento con l'amante che si è deciso di lasciare per sempre.

Da gennaio 1936 la rivista l'«Illustrazione Biellese» viene pubblicata «sotto gli auspici della Sezione di Biella dell'Istituto Fascista di Cultura» e in seguito «del Fascio di Combattimento di Biella». La collaborazione di GHT continua con le xilografie per le copertine dei numeri di febbraio (Chiesa di S. Sebastiano – Biella) e aprile (L'antica porta del Vernato) nel 1936, di marzo (Mercato della frutta a Biella) e settembre-ottobre (Donna biellese) nel 1937, di febbraio (Testa di vecchio) e aprile nel 1938, di gennaio nel 1939, di marzo nel 1940. Abbandonati i paesaggi e i ritratti di volti biellesi, l'ultima copertina GHT la dedica a Mussolini e alla cultura fascista. Nel numero di agosto-settembre 1941 l'«Illustrazione Biellese» elogia GHT con un articolo a firma di Raffaele Biordi: Giuseppe Haas Triverio e le sue xilografie. Intanto, dopo che l'Italia è entrata in guerra, GHT è tornato a vivere a Sachseln.

Biella non lo dimentica completamente: nel 1949 la «Rivista Biellese» gli dedica un articolo per il suo sessantesimo compleanno, e ancora nel 1953 la galleria Cornice, in piazza Fiume, allestisce una mostra delle sue xilografie.

Si può leggere in Rete una biografia di Giuseppe Haas-Triverio e, nello stesso sito, vedere alcune sue incisioni, dipinti e disegni.


Ho seguito Escher è pubblicato e venduto da i libri di Mompracem.
Si trova nelle librerie (anche online).

Il libro sarà presentato a Biella

venerdì 25 ottobre
alle ore 17
Biblioteca Civica
piazza Curiel, 13




martedì 1 ottobre 2024

In cammino nella Prima Zona Liguria

 

Nel Ponente ligure e nell'alta Val Tanaro si può compiere un viaggio a piedi nella Storia, che permette di comprendere come fu organizzata e combattuta la lotta di Liberazione. Dalle città della costa (Albenga, Imperia, Sanremo, Ventimiglia) si risale per le valli, accompagnati dalle parole di storici e scrittori, alla ricerca dei “casoni” e dei paesi, come Bajardo, Carpasio e Pigna, che furono il teatro della Resistenza.


La “Prima Zona Liguria” era, durante la Resistenza, l'area compresa tra il confine italo-francese e l'Albenganese: si può conoscere la sua storia mettendosi in cammino, per recuperare e condividere la memoria dei luoghi e il significato degli avvenimenti.

Dalla costa, i percorsi proposti in questa guida seguono gli spostamenti delle formazioni partigiane e si dirigono verso l'interno. Il primo itinerario parte da Albenga, attraversa Andora, Alassio, Cervo e Diano Marina, raggiunge Imperia e quindi, sulle tracce di Felice Cascione e della canzone Fischia il vento, tocca Testico, Casanova Lerrone e le frazioni di Onzo e Vendone per concludersi ad Alto. Il secondo percorso va da Sanremo a Molini di Triora, passando per Bajardo, Ceriana, Badalucco, Montalto, Carpasio, San Bernardo di Conio e il Monte Grande. Il terzo itinerario comincia a Ventimiglia e conduce a Olivetta, Airole, Rocchetta Nervina e Pigna, capitale di una importante «repubblica partigiana», per poi proseguire verso Triora, Piaggia, Upega e Carnino, fino a Fontane in Val Corsaglia.


La “I Zona Liguria” è stata insignita nel 1980 della medaglia d'oro al valor militare; nell'occasione, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini motivò l'onorificenza con queste parole: «Illustre fra le genti Liguri per tradizione di fierezza tenacia e antica adusanza a duro lavoro, in una terra aspra, impervia e avara di risorse, la popolazione imperiese, a prezzo di oltre 1200 caduti, 100 deportati, stragi, persecuzioni e distruzioni immani durante 20 mesi di occupazione nazifascista combatté la sua strenua Resistenza per la riconquista delle Patrie leggi e libertà, in concorso e sostegno, spesso cruenti, con le sue forze partigiane».


La guida

In cammino nella Prima Zona Liguria

si può acquistare dal 10 ottobre
nelle librerie (anche online)
o dal sito dell'editore Fusta


Prossima presentazione:

sabato 12 ottobre
alle ore 17
in piazza Marconi
a Laigueglia (SV)
 con l'autore dialoga Mauro Bico
a cura dell''Associazione SituAzioni Tribali Globali
nell'ambito di: il salto dell'acciuga 2024

I consigli per i pasti e i pernottamenti si trovano qui.


sul sentiero verso il Pizzo d'Evigno

Alto

il luogo della morte di Felice Cascione
a Fontane (Alto)

Monte Castell'Ermo

le Rocche della Val Tanaro

Tipografia clandestina del CLN a Sanremo (via Zeffiro Massa)
in cui si stampava "La Voce della Democrazia"
(Archivio ISRECIM)

sosta a San Giacomo tra Sanremo e Bajardo

San Bernardo di Conio

Andagna

Ciotti

lucertola ocellata
(piemonteparchi.it, foto di F. Crovetto)

Pigna, monumento alla repubblica partigiana

Pigna, San Bernardo

Pigna, centro storico

verso Colla Langan

Ospedale partigiano di Valcona Sottana, 1944
(Archivio ISRECIM)

Carnino Superiore

verso Piaggia


In cammino nella Prima Zona Liguria: pasti e pernottamenti

 

I viaggiatori hanno a disposizione in Rete tutte le informazioni necessarie per scegliere dove mangiare e dove dormire, tuttavia ho preparato un elenco di consigli per chi si mette In cammino nella Prima Zona Liguria: si tratta di esercizi scelti per la loro posizione, le specialità o la disponibilità nei confronti dei camminatori e degli appassionati di storia.

È sempre consigliato verificare in anticipo l'apertura delle strutture e, se possibile, prenotare. Talvolta i trasporti pubblici permettono di spostarsi verso i centri limitrofi anche per i pasti e il pernottamento: in questo modo, in alcuni casi la stessa località può servire da base per percorrere più tappe.


La guida

In cammino nella Prima Zona Liguria

si può acquistare dal 10 ottobre
nelle librerie (anche online)
o dal sito dell'editore Fusta


Prossima presentazione:

sabato 12 ottobre
alle ore 17
in piazza Marconi
a Laigueglia (SV)
con l'autore dialoga Mauro Bico
a cura dell''Associazione SituAzioni Tribali Globali
nell'ambito di: il salto dell'acciuga 2024



Consigli per i pasti e i pernottamenti

Itinerario 1


1.1 – Da Albenga ad Andora

Ad Albenga:

Bar Mina – via Martiri della Libertà, 48

A Colla Micheri:

Osteria – 0182 86116



1.2 – Da Andora ad Imperia

A Diano Marina:

Bar ristorante El Parador – corso Garibaldi, 19

A Imperia (Oneglia):

Focacceria caffetteria Il bastione – via Matteotti, 62 – 0183 197 2968


1.5 – Da Curenna di Vendone ad Alto (Fontane)

Ad Alto:

Agriturismo Olio del Casale – via Roma, 2 – 335 686 2222

A Caprauna:

Rifugio Pian dell'Arma – 353 408 8728


C1.1 – Da Pian dell'Arma a Quarzina

A Quarzina:

Rifugio Quarzina – 333 886 4283





C1.2 – Da Quarzina a Carnino

A Carnino:

Foresteria di Carnino – 0174 086108 / 347 301 8685


Itinerario 2


2.1 – Da Sanremo a Baiardo

A Baiardo:

caffetteria Ghirazucchina, via Roma 106

ristorante bar Jolanda, via Roma




2.4 – Da Badalucco a Carpasio

A Carpasio:

Ostello Leo Anfosso, via Tullio 12 – 342 163 4203 / leoanfossoostello@virgilio.it


2.5 – Da Carpasio a Molini di Triora

Ad Andagna:

Casa di nonno Memè (appartamento) – 328 9616343


Itinerario 3


3.1 – Da Ventimiglia a Villatella

A Ventimiglia:

Focacceria A' fügassa – via della Stazione, 4b – 340 538 1959

A Villatella:

Ristorante e B&B Vecchio Frantoio – 0184 215151 / 349 644 9274


3.2 – Da Villatella a Olivetta

Rifugio non custodito Patrick Gambino, località Gerri (chiavi presso la sezione di Ventimiglia del CAI o al Ristorante Vecchio Frantoio di Villatella)



3.3 – Da Olivetta a Rocchetta Nervina

A Rocchetta Nervina:

B&B e osteria La Pecora Nera – 345 469 0888

Bar La Favola


3.4 – Da Rocchetta Nervina a Pigna

A Pigna:

Affittacamere e pizzeria (buoni hamburger con insalata mista, anche vegetariani) Sul Ponte – 340 464 2038


3.5 – Da Pigna a Triora

A Langan:

Agrituriamo Il Rifugio – 329 023 6494


3.6 – Da Triora a Piaggia

A Piaggia:

Locanda La Briga, via Pastorelli, 1 – 346 122 4656

Affittacamere DolceMente, via Tanarello, 4 – 346 122 4656


3.7 – Da Piaggia a Carnino

A Carnino:

Foresteria di Carnino – 0174 086108 / 347 301 8685


3.8– Da Carnino a Fontane

Rifugio Mongioie (0174 390196)

Bivacco Cavarero (CAI Sezione di Mondovì, 0174 46776)

A Fontane è possibile pernottare nell'ex-edificio scolastico (gestito dall'Associazione Culturale “E Kyé”, prenotare al numero 349 3232140 - 347 8449602); per i pasti: Osteria delle Fontane (388 6258306 - 333 5334642)

A Corsaglia (6 km a N di Fontane): ristorante e albergo Corsaglia (0174 349109 – 345 7007999)


C3. 1 – Da Carnino a Quarzina

A Quarzina:

Rifugio Quarzina – 333 886 4283


C3.2 – Da Quarzina a Ponte di Nava/Pian dell'Arma

A Caprauna:

Rifugio Pian dell'Arma – 353 408 8728











domenica 22 settembre 2024

Ho seguito Escher a Sperlinga

 

Il 22 aprile 1932, Maurits Cornelis Escher è al porto di Napoli con il pittore Giuseppe Haas-Triverio, finalmente di nuovo in partenza per un viaggio. Nei mesi precedenti hanno preparato l'itinerario per esplorare la Sicilia settentrionale. Hanno molto probabilmente consultato la guida Baedeker Italie méridionale, che propone un percorso “De Palerme à Messine, en longeant la côte”, uno alle “Iles Lipari”, un altro “De Messina à Catane” e uno “De Palerme à Girgenti”, che i due amici percorreranno al contrario per ritornare al capoluogo.

Si imbarcano su un piroscafo delle Flotte Riunite Florio, che in tredici ore di navigazione li porta a Palermo. Come sempre, il programma del loro viaggio è denso: in un mese, visitano Corleone, Cefalù, Tindari, Milazzo, Lipari, Taormina, Giarre, Randazzo, Bronte, Cesarò, Troina, Cerami, Nicosia, Sperlinga, Enna, Calascibetta, Gangi, Petralia Sottana, Caltavuturo, Sclafani, Calatafimi, Segesta, Castellammare e Monreale. MCE produce ventitré schizzi, da cui, fra il giugno seguente e l'aprile 1933, ricaverà dodici stampe.

[...]

Da Nicosia, il 9 maggio 1932 Escher e Haas-Triverio compiono un'escursione a Sperlinga. Il nome della località deve aver acceso in Mauk il ricordo di altri toponimi simili, come la gola esplorata in Corsica quattro anni prima. Disegna le grotte che si trovano sotto il castello e nel gennaio 1933 ne realizza una xilografia, Abitazioni rupestri (a Sperlinga), Sicilia

[...]


Primo gennaio Ventidue

A Sperlinga arrivo che la città ancora non si è svegliata, tutto è chiuso, ma dopo aver dato un'occhiata dall'esterno al castello che è stato costruito su una magnifica roccia, vedo segni di vita al bar “Castello”, dove dovrebbero essere in vendita i biglietti di ingresso. 


Sono le nove e un quarto. Il barista mi dice che il castello dovrebbe aprire alle nove, mentre lui ha già un cliente che si è appena bevuto un amaro. Aggiunge che va a informarsi e mi suggerisce di andare intanto a vedere le grotte del borgo rupestre che sono proprio lì accanto. Buon consiglio, perché le porte di legno delle spelonche e i cacti che crescono fra le tegole sono molto fotogenici; due delle grotte sono ancora abitate. 




Torno al bar dopo mezz'ora e, poiché intanto il castello è stato aperto, posso fare il biglietto, che poi mi viene strappato davanti al portone da un'impiegata molto bella. Al primo piano, una meravigliosa sorpresa: alle pareti di una stanza sono appesi pannelli dedicati ai viaggiatori illustri che hanno fatto tappa a Sperlinga: Muhammad Al-IdrīsīJean-Pierre Houël, i fratelli Paternò-Castello, Gerhard Rohlfs, M.C. Escher, Robert Capa, Fosco Maraini, Ettore Chiaramonte, Enzo Sellerio, Hermann Huppen.

(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,

i libri di Mompracem, Firenze 2024)







Ho seguito Escher sarà presentato


il 24 settembre alle ore 18
Biblioteca comunale "G. Lo Sauro"
Sperlinga (EN)


Ho seguito Escher anche:

-  a Orvieto

- in Abruzzo


- a Ravello

- in Calabria








mercoledì 18 settembre 2024

Ho seguito Escher in Calabria

 

Nei mesi che trascorre a casa, Escher digerisce e metabolizza le provviste raccolte precedentemente in viaggio. Il mondo verso cui viaggiare e la tana a cui tornare sono entrambi necessari ed esistono per opposizione reciproca. Quando le riserve si esauriscono, è tempo di ripartire. Il 28 aprile del 1930 MCE si rimette in viaggio: questa volta la meta è la Calabria.

La compagnia del viaggio precedente [in Abruzzo] si ingrandisce: a Escher, Haas-Triverio e Schiess si aggiunge Jean Rousset, un giovane francese studioso di storia e appassionato di fotografia.

Da Roma, via Napoli e Paola, il gruppo raggiunge in treno Pizzo, nella Calabria occidentale; sulla costa tirrenica, i quattro amici si fermano a Tropea e Scilla. Da Reggio risalgono la costa ionica alternando tratti in treno, lungo il mare, a esplorazioni dell'interno compiute a dorso di mulo o a piedi. Prima di partire, MCE ha pesato lo zaino e annotato nella sua agenda che sulle spalle avrà 12,5 chilogrammi.

Il viaggio dura quasi un mese e si conclude il 24 maggio a Rocca Imperiale; fra l'ottobre 1930 e il febbraio 1931, MCE lo trasformerà in tredici stampe, di cui sei xilografie e sette litografie.  

[...]

Quattro marzo Ventidue

Interrompo il tragitto verso Scilla a Cinquefrondi, per incontrare Giorgio Castella: autore di Lotte e libertà. Storie di donne e uomini antifascisti, sta lavorando alla biografia di un partigiano calabrese, Sebastiano Giampaolo “Fiore”, morto in Piemonte, in Valle Maira. Nel corso di una lunga passeggiata, Giorgio mi racconta la sua esperienza di “calabrese a Milano”, alternando le esperienze di impegno sociale come sindacalista a quelle di comparsa alla Scala, in una Aida e una Carmen. Mi accompagna poi a Maropati, a quattro chilometri da Cinquefrondi, suo paese natale, a vedere le case in cui vissero Sergio Franco, un altro partigiano calabrese ucciso in Piemonte, a Serravalle Langhe, e lo scrittore Fortunato Seminara, l'autore di Le baracche, Il vento nell'uliveto e La masseria.

[...]

Giorgio Castella a Maropati





Il 26 maggio del 1930, Escher annota sulla sua agenda il calcolo delle distanze percorse durante il viaggio in Calabria: 1.709 chilometri in treno, 213 in autobus, 10 in carrozza e più o meno 100 a piedi, per un totale di 2.022 chilometri. 

(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,

i libri di Mompracem, Firenze 2024)


Dopo Scilla, Escher e i suoi amici si fermano a Reggio Calabria, Melito di Porto Salvo, Pentedattilo, Palizzi, Gerace, Stilo, Monasterace, Squillace, Catanzaro, Crotone, Santa Severina, Cariati, Rossano, Spezzano Albanese, Castrovillari, Morano, Trebisacce, Rocca Imperiale. 




La fiumara di Stilo

Il treno delle Ferrovie della Calabria alla stazione di Catanzaro Lido

Santa Severina


Cariati







Morano

Rocca Imperiale


Presentazioni del libro in Calabria:


18 settembre
alle ore 18
Accademia del Mate
piazza XVI luglio 1859
Lungro (CS)


19 settembre
alle ore17,30
al Castello di
Santa Severina (KR)



20 settembre
alle ore 18
presso la sede ANPI
via Domenicani, 52
Polistena (RC)




21 settembre
alle ore 18
piazza san Pietro
Pentedattilo (RC)



Ho seguito Escher anche:

-  a Orvieto

- in Abruzzo


- a Ravello