Maurits Cornelis Escher e la moglie Jetta Umiker vissero a Bruxelles dall'estate del 1937 al febbraio del 1941.
A luglio del 1936, tornati dal viaggio sulle motonavi dell'Adria, Jetta e Mauk trascorrono alcuni giorni in Svizzera, quindi ai primi di agosto vanno dai genitori di Escher all'Aja. Lungo il tragitto, si fermano una notte a Bruxelles da un fratello di Mauk e cominciano a pensare di traferirsi in Belgio. Ai genitori, Mauk racconta entusiasta il viaggio nel Mar Mediterraneo e il padre annota nel suo diario che «per lui è stato quasi il momento migliore della sua vita». Il primo settembre gli Escher ritornano a Château-d'Oex e MCE si mette al lavoro per realizzare le stampe pattuite con la Compagnia di navigazione Adria. Termina a marzo del 1937 e alla fine del mese lui e Jetta decidono di trasferirsi definitivamente in Belgio. Nei due mesi successivi, prima di andare a cercare una nuova casa, MCE realizza la xilografia Metamorfosi, la prima con questo titolo. Escher rappresenta il suo cambiamento interiore e artistico, la rielaborazione del passato che prepara la proiezione nel futuro: sul lato sinistro dell'opera si vede un panorama di Atrani, che progressivamente diventa una superficie tassellata. Lo studio delle decorazioni dell'Alhambra sta conducendo Mauk a dedicarsi principalmente alla divisione regolare del piano. Chissà se la figura umana in costume orientale che conclude la metamorfosi è in qualche modo un autoritratto?
Per quanto riguarda il cambiamento di indirizzo, Mauk e Jetta trovano casa a Uccle, un sobborgo meridionale di Bruxelles, al numero 31 di Avenue Saturne. È in un viale alberato, a cinquecento metri di distanza dall'Osservatorio Astronomico Reale. Jetta è in attesa del terzo figlio e Mauk è soddisfatto perché a Uccle trova per i suoi figli una scuola rigorosamente laica che non impartisce agli studenti alcuna educazione religiosa. A novembre MCE realizza la xilografia Sviluppo, che così descriverà nel suo libro del 1959 Grafica e disegni: «Dei quadrati appena riconoscibili ai bordi del disegno, congiungendosi nel centro, subiscono uno sviluppo di forma e contrasto». Del febbraio 1938 è la xilografia Giorno e notte, in cui la scacchiera di grigi dei campi coltivati si trasforma in uccelli bianchi e neri, che volano in direzioni opposte: i neri verso il giorno e i bianchi verso la notte; in questo caso il contrasto aumenta dal basso verso l'alto.
Il 6 marzo nasce Jan, il terzo figlio di Jetta e Mauk, che per l'occasione realizza una xilografia in cui il neonato è posto su una piccola barca con la vela gonfiata dal vento a favore, circondata da uccelli e pesci che accorrono a salutare il bambino, accomodato su un cuscino e riparato con una coperta. A maggio MCE crea un'altra metamorfosi, la litografia Ciclo.
In Grafica e disegni, Escher ha spiegato che:
Il motivo per il quale, dal 1938 in poi, mi concentrai sull'interpretazione di idee personali è, principalmente, la conseguenza del fatto di aver lasciato l'Italia. In Svizzera, Belgio e Olanda, dove abitai successivamente, le forme del paesaggio e quelle architettoniche mi impressionarono meno di quelle dell'Italia meridionale. Per necessità mi dovetti distaccare, in un certo senso, dalle riproduzioni fedeli, più o meno dirette o indirette, del mio ambiente. Questa condizione fu senz'altro un forte stimolo per la nascita di immagini interne.
Altri cambiamenti attendono la famiglia Escher. Il 14 giugno del 1939 muore Georg Arnold, il “vecchio Es”; Mauk disegna un ritratto del padre sul letto di morte. Nel 1968 dichiarerà in un'intervista di aver molto amato suo padre e di sentirsi simile a lui: «Un uomo solitario che passava la maggior parte del tempo seduto nella sua stanza». Nel maggio 1940, la Germania invade il Belgio e i Paesi Bassi; Bruxelles viene occupata il 17. Dieci giorni dopo, Mauk riceve la notizia della morte di sua madre. Alla fine dell'anno, lui e Jetta decidono di trasferirsi nei Paesi Bassi. Scelgono la cittadina di Baarn, nella provincia di Utrecht, e traslocano il 20 febbraio del 1941.
(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,
i libri di Mompracem, Firenze 2024)
L'edificio fu progettato nel 1927 dall'architetto Albert Grimmiaux, come si può leggere sul pilastro di destra del portico d'ingresso.