lunedì 24 maggio 2021

Il Cammino nella Resistenza

 Trenta giorni nella Storia


Scrive Nuto Revelli nel suo La guerra dei poveri: «23 agosto [1944]. All'alba, dopo sette ore di marcia, raggiungiamo i boschi di Callieri. Le condizioni fisiche degli uomini sono penose. Stanotte i più sfiniti, i più disperati, dicevano che era meglio affrontare i tedeschi che tirare avanti così. […] 24 agosto. Marcia bestiale verso il colle di Tesina, con lunghe soste. Intossicati dalla stanchezza, come ubriachi, si procede a strappi. È mattino avanzato quando i primi raggiungono Sant'Anna di Vinadio».

Forse soltanto ripercorrendo con il proprio corpo i sentieri dei partigiani descritti da Revelli e dagli altri testimoni della Resistenza, negli stessi luoghi ma senza la stanchezza e gli incubi della guerra, possiamo veramente capire cosa abbiamo guadagnato con la pace: la bellezza delle montagne e dei boschi, delle acque e del cielo, la gioia di stare con gli amici. Liberi. E invece della violenza che si vorrebbe dimenticare, viviamo le fatiche e le scoperte del cammino, che con piacere vogliamo ricordare e raccontare.


Giorno 12 - borgata Callieri (foto di Andrea Galliano)

Giorno 12 - torrente Tesina (foto di Andrea Galliano)

Giorno 12 - Sant'Anna di Vinadio


Nella provincia di Cuneo, una dozzina di valli alpine, disposte quasi a raggiera rispetto al capoluogo, vide nascere la Resistenza. Erano le ultime settimane dell'estate del 1943. Nei venti mesi successivi, le valli cuneesi furono il rifugio e il sostegno dei partigiani; soffrirono i rastrellamenti nazifascisti, ma sperimentarono anche la libertà e la democrazia delle prime repubbliche; infine, nella primavera del 1945, diedero l'impulso iniziale alla liberazione del Paese.

In quei luoghi, dalla Valle Varaita alla Valle Belbo, si snoda il Cammino nella Resistenza: un itinerario di grande fascino, che offre la possibilità di conoscere una parte importante della storia italiana, e nello stesso tempo attraversare magnifici boschi e borgate dalle pregevoli architetture, godere di splendidi panorami di alta montagna e di collina, ammirare affreschi e pitture realizzati da artisti sconosciuti ai più.

Le trenta tappe che compongono il Cammino nella Resistenza sono state pensate per essere percorse anche come itinerari singoli o a blocchi a seconda del numero di giorni che si hanno a disposizione. Chi potrà dedicare alla camminata un intero mese godrà pienamente i benefici psicofisici che si manifestano dopo due-tre settimane continuative di attività. In questo caso, si aggiunge l'immersione nei luoghi della storia. L'ambiente stesso in cui si cammina è il testo da leggere o, se si preferisce, il museo da visitare; ma una camminata restituisce più di quanto un libro o un museo da soli possano fare, perché dà la possibilità di comprendere con il proprio corpo le condizioni in cui si svolsero i fatti. Per esempio, camminando si sperimentano le distanze, diventano chiari concetti come la fatica o il pericolo.

Nei luoghi del Cammino nella Resistenza la memoria storica è spesso viva e le iniziative locali ricordano gli avvenimenti, alcuni felici e altri tragici, dei venti mesi della Resistenza. Molti comuni del Cuneese (e la provincia stessa) sono stati insigniti di medaglie al valore civile e militare per il contributo offerto nel periodo dell'occupazione nazifascista. Nel capoluogo opera l'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea, e in varie località si possono reperire documentazione e informazioni presso i Centri Rete “Memoria delle Alpi”.

Mappa generale del Cammino nella Resistenza

Il Cammino nella Resistenza attraversa ambienti diversi: prevalente è quello montano, alcuni tratti sono collinari e altri urbani. Già dalle prime tappe, in Valle Varaita e Valle Maira, si osservano alcuni elementi caratteristici: la frutticoltura specializzata nelle zone pianeggianti e collinari, i boschi di castagno nella bassa valle, le faggete nella media valle. Spesso si notano anche i segni dello spopolamento che alla metà del secolo scorso ha interessato le valli, fino ad allora fittamente popolate: borgate disabitate, rimboschimento spontaneo di terreni un tempo coltivati e mancata manutenzione del bosco e del sottobosco. D'altra parte, si incontrano alcune preziose iniziative di reinsediamento abitativo e produttivo.


Giorno 7 - sentiero verso il torrente Maira

Dal Giorno 11 al Giorno 16 si cammina prevalentemente a quote più alte, incontrando boschi di conifere e, al di sopra dei 2000 metri di altitudine, zone in cui la presenza di alberi è scarsa e prevalgono le estese pietraie. Si attraversano aree comprese nel Parco Naturale delle Alpi Marittime, caratterizzato da valli strette e profonde, effetto dell'erosione glaciale. Le particolarità della collocazione geografica, della morfologia e del clima si traducono nella presenza, in ambito botanico, di specie rare ed endemismi come la Saxifraga florulenta e la Viola Valderia. Per quanto riguarda la fauna, si segnalano la presenza di aquile reali, ermellini, camosci e stambecchi, la reintroduzione del gipeto, il ritorno del lupo. Nella porzione dell'adiacente Parco Nazionale del Mercantour, sul versante francese, attraversato il Giorno 15, è notevole la foresta di larici del Boréon.


Giorno 11 - vista dal rifugio Migliorero

I Giorni 22 e 23 permettono di inoltrarsi nel Parco Naturale del Marguareis. La secolare cura del bosco da parte dei monaci Certosini ha lasciato una copertura forestale eccezionale, nella quale spiccano abeti bianchi, aceri montani, pini mughi e pini cembri. Sui pascoli alpini è cospicuo il patrimonio floristico, impreziosito da molte specie rare e alcune endemiche. L'alto bacino del parco è caratterizzato da notevoli fenomeni di carsismo sia superficiale sia ipogeo, di grande interesse speleologico. Ricca e diversificata è la fauna, all'interno della quale sono degni di nota il capriolo, il cervo, il lupo e il picchio nero.

Negli ultimi giorni del Cammino, si attraversano le Langhe monregalesi per concludere poi l'itinerario nell'Alta Langa (in cui le quote sfiorano i 900 metri di altitudine) e in Valle Belbo. La zona delle Langhe, memoria di un antico bacino marino del Terziario, modellata dall'erosione di un reticolo idrografico in continua evoluzione, è prevalentemente collinare e spesso offre la possibilità di ammirare suggestivi calanchi. Per via del clima e della posizione, è avvenuta la penetrazione di specie vegetali mediterranee. Molto frequenti, oltre ai vigneti, sono le coltivazioni di noccioli.


Giorno 29 - Bossolasco: i versi di Ungaretti al Parco della Resistenza


Si può ascoltare una conversazione su Il Cammino nella Resistenza
aprendo questa pagina:


La guida Il Cammino nella Resistenza
si può acquistare nelle librerie o dal sito dell'editore Fusta


Il Cammino nella Resistenza sarà presentato


sabato 3 agosto 2024
alle ore 15,30,00
presso il Salone Polivalente
a Paesana (CN)




6 commenti:

  1. Non vedo l'ora di leggerlo e mi piacerebbe moltissimo fare il cammino, almeno in parte o a tappe.Bravo!

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  2. Come posso averlo per spedizione postale?
    Abito in Toscana Castelfiorentino.
    Attendo per acquisto libro.

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    1. Buongiorno, può riceverlo acquistandolo da questa pagina:
      https://fustaeditore.it/shop/ristampe-e-novita-/536-il-cammino-nella-resistenza.html#
      Grazie!

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