domenica 22 settembre 2024

Ho seguito Escher a Sperlinga

 

Il 22 aprile 1932, Maurits Cornelis Escher è al porto di Napoli con il pittore Giuseppe Haas-Triverio, finalmente di nuovo in partenza per un viaggio. Nei mesi precedenti hanno preparato l'itinerario per esplorare la Sicilia settentrionale. Hanno molto probabilmente consultato la guida Baedeker Italie méridionale, che propone un percorso “De Palerme à Messine, en longeant la côte”, uno alle “Iles Lipari”, un altro “De Messina à Catane” e uno “De Palerme à Girgenti”, che i due amici percorreranno al contrario per ritornare al capoluogo.

Si imbarcano su un piroscafo delle Flotte Riunite Florio, che in tredici ore di navigazione li porta a Palermo. Come sempre, il programma del loro viaggio è denso: in un mese, visitano Corleone, Cefalù, Tindari, Milazzo, Lipari, Taormina, Giarre, Randazzo, Bronte, Cesarò, Troina, Cerami, Nicosia, Sperlinga, Enna, Calascibetta, Gangi, Petralia Sottana, Caltavuturo, Sclafani, Calatafimi, Segesta, Castellammare e Monreale. MCE produce ventitré schizzi, da cui, fra il giugno seguente e l'aprile 1933, ricaverà dodici stampe.

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Da Nicosia, il 9 maggio 1932 Escher e Haas-Triverio compiono un'escursione a Sperlinga. Il nome della località deve aver acceso in Mauk il ricordo di altri toponimi simili, come la gola esplorata in Corsica quattro anni prima. Disegna le grotte che si trovano sotto il castello e nel gennaio 1933 ne realizza una xilografia, Abitazioni rupestri (a Sperlinga), Sicilia

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Primo gennaio Ventidue

A Sperlinga arrivo che la città ancora non si è svegliata, tutto è chiuso, ma dopo aver dato un'occhiata dall'esterno al castello che è stato costruito su una magnifica roccia, vedo segni di vita al bar “Castello”, dove dovrebbero essere in vendita i biglietti di ingresso. 


Sono le nove e un quarto. Il barista mi dice che il castello dovrebbe aprire alle nove, mentre lui ha già un cliente che si è appena bevuto un amaro. Aggiunge che va a informarsi e mi suggerisce di andare intanto a vedere le grotte del borgo rupestre che sono proprio lì accanto. Buon consiglio, perché le porte di legno delle spelonche e i cacti che crescono fra le tegole sono molto fotogenici; due delle grotte sono ancora abitate. 




Torno al bar dopo mezz'ora e, poiché intanto il castello è stato aperto, posso fare il biglietto, che poi mi viene strappato davanti al portone da un'impiegata molto bella. Al primo piano, una meravigliosa sorpresa: alle pareti di una stanza sono appesi pannelli dedicati ai viaggiatori illustri che hanno fatto tappa a Sperlinga: Muhammad Al-IdrīsīJean-Pierre Houël, i fratelli Paternò-Castello, Gerhard Rohlfs, M.C. Escher, Robert Capa, Fosco Maraini, Ettore Chiaramonte, Enzo Sellerio, Hermann Huppen.

(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,

i libri di Mompracem, Firenze 2024)







Ho seguito Escher sarà presentato


il 24 settembre alle ore 18
Biblioteca comunale "G. Lo Sauro"
Sperlinga (EN)


Ho seguito Escher anche:

-  a Orvieto

- in Abruzzo


- a Ravello

- in Calabria








mercoledì 18 settembre 2024

Ho seguito Escher in Calabria

 

Nei mesi che trascorre a casa, Escher digerisce e metabolizza le provviste raccolte precedentemente in viaggio. Il mondo verso cui viaggiare e la tana a cui tornare sono entrambi necessari ed esistono per opposizione reciproca. Quando le riserve si esauriscono, è tempo di ripartire. Il 28 aprile del 1930 MCE si rimette in viaggio: questa volta la meta è la Calabria.

La compagnia del viaggio precedente [in Abruzzo] si ingrandisce: a Escher, Haas-Triverio e Schiess si aggiunge Jean Rousset, un giovane francese studioso di storia e appassionato di fotografia.

Da Roma, via Napoli e Paola, il gruppo raggiunge in treno Pizzo, nella Calabria occidentale; sulla costa tirrenica, i quattro amici si fermano a Tropea e Scilla. Da Reggio risalgono la costa ionica alternando tratti in treno, lungo il mare, a esplorazioni dell'interno compiute a dorso di mulo o a piedi. Prima di partire, MCE ha pesato lo zaino e annotato nella sua agenda che sulle spalle avrà 12,5 chilogrammi.

Il viaggio dura quasi un mese e si conclude il 24 maggio a Rocca Imperiale; fra l'ottobre 1930 e il febbraio 1931, MCE lo trasformerà in tredici stampe, di cui sei xilografie e sette litografie.  

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Quattro marzo Ventidue

Interrompo il tragitto verso Scilla a Cinquefrondi, per incontrare Giorgio Castella: autore di Lotte e libertà. Storie di donne e uomini antifascisti, sta lavorando alla biografia di un partigiano calabrese, Sebastiano Giampaolo “Fiore”, morto in Piemonte, in Valle Maira. Nel corso di una lunga passeggiata, Giorgio mi racconta la sua esperienza di “calabrese a Milano”, alternando le esperienze di impegno sociale come sindacalista a quelle di comparsa alla Scala, in una Aida e una Carmen. Mi accompagna poi a Maropati, a quattro chilometri da Cinquefrondi, suo paese natale, a vedere le case in cui vissero Sergio Franco, un altro partigiano calabrese ucciso in Piemonte, a Serravalle Langhe, e lo scrittore Fortunato Seminara, l'autore di Le baracche, Il vento nell'uliveto e La masseria.

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Giorgio Castella a Maropati





Il 26 maggio del 1930, Escher annota sulla sua agenda il calcolo delle distanze percorse durante il viaggio in Calabria: 1.709 chilometri in treno, 213 in autobus, 10 in carrozza e più o meno 100 a piedi, per un totale di 2.022 chilometri. 

(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,

i libri di Mompracem, Firenze 2024)


Dopo Scilla, Escher e i suoi amici si fermano a Reggio Calabria, Melito di Porto Salvo, Pentedattilo, Palizzi, Gerace, Stilo, Monasterace, Squillace, Catanzaro, Crotone, Santa Severina, Cariati, Rossano, Spezzano Albanese, Castrovillari, Morano, Trebisacce, Rocca Imperiale. 




La fiumara di Stilo

Il treno delle Ferrovie della Calabria alla stazione di Catanzaro Lido

Santa Severina


Cariati







Morano

Rocca Imperiale


Presentazioni del libro in Calabria:


18 settembre
alle ore 18
Accademia del Mate
piazza XVI luglio 1859
Lungro (CS)


19 settembre
alle ore17,30
al Castello di
Santa Severina (KR)



20 settembre
alle ore 18
presso la sede ANPI
via Domenicani, 52
Polistena (RC)




21 settembre
alle ore 18
piazza san Pietro
Pentedattilo (RC)



Ho seguito Escher anche:

-  a Orvieto

- in Abruzzo


- a Ravello






venerdì 6 settembre 2024

Ho seguito Escher a Ravello

 

A novembre del 1922 MC Escher torna a Siena, dove si fermerà per quasi quattro mesi, nuovamente alloggiato nella pensione della signora Alessandri. [...] Un'anziana signora danese ospite della pensione magnifica a Escher i paesaggi e le architetture dell'Italia meridionale e in particolare gli consiglia di soggiornare a Ravello. Il primo marzo del 1923 MCE parte per Napoli. [...] Si trattiene una decina di giorni, poi visita Pompei e il 14 marzo arriva a Ravello, dove conta di fermarsi a lungo, seguendo il consiglio della signora danese. Si stabilisce all'Albergo del Toro, che la guida Baedeker definisce una «bonne maison italienne». [...] 

Nello stesso albergo, a fine mese, giungono il signor Arturo Umiker, sua moglie e una delle loro figlie. Umiker è un industriale svizzero, mentre sua moglie, Enrichetta Cattaneo, è milanese. La figlia, la maggiore di tre, è nata a Milano il 26 dicembre 1897, il suo nome è Giulia ma la chiamano Jetta. Nel 1900 la famiglia Umiker si era trasferita a Mosca, nel quartiere Nakhabino, dove il padre possedeva una filanda. Dopo la rivoluzione del 1917, Jetta, i genitori e le due sorelle minori riuscirono a tornare in Europa fuggendo in Finlandia.

[...] 

A Ravello MCE lavora intensamente, perché vuole migliorare nel disegno. Il 31 marzo si rade la barba per l'ultima volta. Osserva gli accoppiamenti delle lucertole e li descrive in una lettera a Jan. Il 5 giugno cambia argomento: all'amico racconta che al tavolo di fianco al suo è seduta una ragazza di venticinque anni; sta mangiando un biscotto e, a causa del caldo, indossa una camicetta senza maniche; le braccia delle ragazze lo turbano – confida Mauk – specialmente se sottili e leggermente abbronzate. Si rende conto di non aver più scritto all'amico da quando ha conosciuto Jetta. Non può far altro che scrivere di lei [...]

Ventinove dicembre Dodici

Per andare a piedi da Amalfi a Ravello ho chiesto informazioni ai passanti di fronte al museo, ma i primi che interpellato non sapevano darmi una risposta. Mi è stata poi indicata una scalinata a pochi passi di distanza. Con mille gradini sono arrivato a Pontone e in un'ora a Ravello.

Sul sentiero da Amalfi a Ravello

[...] Da Villa Cimbrone di Ravello, mi incammino verso Atrani, scendendo le scalinate che portano a Castiglione. Presso la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, c'è il punto dal quale, il 25 maggio 1931, MCE disegnò, a colori, uno scorcio di Atrani, con il campanile della Collegiata di Santa Maria Maddalena al centro della composizione.



Escher ha usato la parola “nostalgia” in un'intervista rilasciata molti anni dopo, a proposito di ciò che emanano le sue stampe: in esse, ha spiegato il grafico, si ritrova l'architettura dell'Italia meridionale, l'impasto di influenze normanne, romaniche e arabe, e in particolare gli elementi che osservò e disegnò lungo la costa amalfitana, a Ravello, Positano, Atrani, Maiori, Minori e Amalfi.

Per esempio, nella stampa Case di Positano, dell'agosto 1934, sono evidenti alcuni degli interessi di MCE: le scale, le case cubiche e i tetti a cupola (Escher li definì “a panino”) tipici della Costiera Amalfitana. Nell'incisione Sogno dell'aprile 1935, il loggiato in cui è ambientato il sogno replica le arcate della chiesa della Madonna dell'Ospedale di Ravello, di cui MCE aveva realizzato uno schizzo nel maggio 1931.

Della litografia Cascata, del 1961, una delle opere più famose di Escher, tutti ricordano il mulino in primo piano, sul cui bizzarro loggiato l'acqua scorre in un circolo impossibile; pochi notano che lo sfondo, di un grigio molto chiaro, è una collina terrazzata: MCE l'aveva disegnata nell'entroterra di Ravello, durante i soggiorni degli anni Venti, molto probabilmente nella gola del Dragone, il torrente che scorre tra Scala e Ravello e sfocia poi ad Atrani. Inoltre, nella stessa opera, la casa in basso a destra è sormontata da un tetto a cupola e la donna che stende i panni è un particolare che l'artista può aver disegnato osservando una terrazza della zona.

Ai primi di luglio del 1931, in Olanda, Escher si mette al lavoro sulle immagini che ha disegnato e fotografato durante il soggiorno a Ravello. La prima litografia che ricava, ad agosto, è Atrani, Costa di Amalfi. È probabilmente nata da una fotografia in cui in primo piano compare Jetta, e sullo sfondo il promontorio di Atrani, ricoperto per buona parte di case, che termina con la Collegiata di Santa Maria Maddalena. Contiene molti degli elementi preferiti da Mauk: scale, cupole, edifici bianche e squadrati, un campanile a più livelli, una parete rocciosa verticale. Atrani e la sua Collegiata ritorneranno nella xilografia Metamorfosi del maggio 1937 – in cui costituiscono l'estremità sinistra della trasformazione –, in Metamorfosi II - realizzata tra il novembre 1939 e il marzo 1940, dove il grafico aggiunge alla Collegiata una torre che permette la trasformazione di Atrani in una scacchiera con i pezzi del gioco – e infine in Metamorfosi III, del 1968, più estesa ma simile alla precedente. Escher ha affermato che la torre immaginaria e la scacchiera sono nate «per una associazione di idee più o meno casuale».

A L'Aja, in estate Escher incontra l'incisore Fokko Mees, con cui si consulta sulla tecnica del bulino. A settembre, inizia a sperimentare questo strumento; la prima incisione che realizza è un cartoncino di invito per una mostra in programma a ottobre a L'Aja: l'immagine al centro è un leone, il cui originale marmoreo MCE aveva disegnato a Ravello. Si trovava in origine nel ciborio del duomo, in coppia con la statua di un bue. Nel Settecento, i due simboli degli evangelisti Marco e Luca vennero posizionati sulla Fontana Moresca, nella piazza omonima di Ravello, da dove furono rubati negli anni Settanta. Oggi se ne possono vedere le copie. Nello stesso duomo, Escher si era fermato a ricopiare le decorazioni geometriche del pulpito, sorretto da sei colonne su leoni stilofori, realizzato nel 1272 da Nicola di Bartolomeo da Foggia grazie a una donazione del mercante Nicola Rufolo.

Novembre è un mese di intensa attività: Escher realizza un'altra incisione, che raffigura un vicolo coperto di Atrani, una litografia con un panorama dello stesso paese e una con una vista di Ravello. A dicembre produce una xilografia della costa di Amalfi, a gennaio del 1932 un'incisione e una litografia del santuario dei Santi Cosma e Damiano di Ravello: era una piccola chiesa costruita in una parete rocciosa, oggi non più visibile perché inglobata negli anni Sessanta da un edificio molto più grande. Nel febbraio 1932 realizza due xilografie, un carrubo sporgente da una scogliera e una vista di Atrani presa da Pontone, e due incisioni: Porta Maria dell'Ospidale, Ravello e San Giovanni in Campidoglio. Quest'ultima raffigura la chiesa di San Giovanni Battista dell'Acqua e il suo campanile in stile moresco. A marzo stampa un'incisione del leone della Fontana Moresca e una litografia della frazione Torello: la chiesa duecentesca di San Michele Arcangelo, con un esonartece a tre archi, occupa la parte centrale e intorno ha diversi piani di terrazzamenti.  

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(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,

i libri di Mompracem, Firenze 2024)



Ho seguito Escher
sarà presentato
martedì 17 settembre
alle ore 19
Ravello Books - Storie di libri
Hotel Toro
Ravello (SA)



Ho seguito Escher anche:

 - a Orvieto

- in Abruzzo