Il 22 aprile 1932, Maurits Cornelis Escher è al porto di Napoli con il pittore Giuseppe Haas-Triverio, finalmente di nuovo in partenza per un viaggio. Nei mesi precedenti hanno preparato l'itinerario per esplorare la Sicilia settentrionale. Hanno molto probabilmente consultato la guida Baedeker Italie méridionale, che propone un percorso “De Palerme à Messine, en longeant la côte”, uno alle “Iles Lipari”, un altro “De Messina à Catane” e uno “De Palerme à Girgenti”, che i due amici percorreranno al contrario per ritornare al capoluogo.
Si imbarcano su un piroscafo delle Flotte Riunite Florio, che in tredici ore di navigazione li porta a Palermo. Come sempre, il programma del loro viaggio è denso: in un mese, visitano Corleone, Cefalù, Tindari, Milazzo, Lipari, Taormina, Giarre, Randazzo, Bronte, Cesarò, Troina, Cerami, Nicosia, Sperlinga, Enna, Calascibetta, Gangi, Petralia Sottana, Caltavuturo, Sclafani, Calatafimi, Segesta, Castellammare e Monreale. MCE produce ventitré schizzi, da cui, fra il giugno seguente e l'aprile 1933, ricaverà dodici stampe.
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Da Nicosia, il 9 maggio 1932 Escher e Haas-Triverio compiono un'escursione a Sperlinga. Il nome della località deve aver acceso in Mauk il ricordo di altri toponimi simili, come la gola esplorata in Corsica quattro anni prima. Disegna le grotte che si trovano sotto il castello e nel gennaio 1933 ne realizza una xilografia, Abitazioni rupestri (a Sperlinga), Sicilia.
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Primo gennaio Ventidue
A Sperlinga arrivo che la città ancora non si è svegliata, tutto è chiuso, ma dopo aver dato un'occhiata dall'esterno al castello che è stato costruito su una magnifica roccia, vedo segni di vita al bar “Castello”, dove dovrebbero essere in vendita i biglietti di ingresso.
Sono le nove e un quarto. Il barista mi dice che il castello dovrebbe aprire alle nove, mentre lui ha già un cliente che si è appena bevuto un amaro. Aggiunge che va a informarsi e mi suggerisce di andare intanto a vedere le grotte del borgo rupestre che sono proprio lì accanto. Buon consiglio, perché le porte di legno delle spelonche e i cacti che crescono fra le tegole sono molto fotogenici; due delle grotte sono ancora abitate.
Torno al bar dopo mezz'ora e, poiché intanto il castello è stato aperto, posso fare il biglietto, che poi mi viene strappato davanti al portone da un'impiegata molto bella. Al primo piano, una meravigliosa sorpresa: alle pareti di una stanza sono appesi pannelli dedicati ai viaggiatori illustri che hanno fatto tappa a Sperlinga: Muhammad Al-Idrīsī, Jean-Pierre Houël, i fratelli Paternò-Castello, Gerhard Rohlfs, M.C. Escher, Robert Capa, Fosco Maraini, Ettore Chiaramonte, Enzo Sellerio, Hermann Huppen.
(Da Ho seguito Escher. In viaggio con l'artista in Italia, Spagna, Corsica, Tunisia, Malta,
i libri di Mompracem, Firenze 2024)