venerdì 15 ottobre 2021

Il Museo della Resistenza di Carpasio e il sentiero della battaglia di Monte Grande

 

Per il suo contributo alla lotta di Liberazione, la Provincia di Imperia è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare. La sua Valle Argentina ospita, in località Costa del comune di Carpasio, un museo della Resistenza.

L'edificio in cui è allestito è un antico “casone”, nel quale c'era stato in tempo di guerra il comando della I zona Liguria. Nel 1977 i proprietari lo donarono all'ANPI: era in rovina, ma il lavoro di molti partigiani lo trasformò nell'attuale museo.

Grazie alla disponibilità di due volontari, lo si può visitare al sabato e alla domenica, da aprile a ottobre. Vi racconteranno dell'aiuto che la popolazione di Carpasio coraggiosamente diede ai partigiani, del castagno secolare nel cui tronco cavo venivano nascosti i partigiani feriti durante i rastrellamenti nazifascisti, dei protagonisti della Resistenza nell'Imperiese: Felice Cascione, Il Curto, Cion (di cui si racconta anche nel Giorno 24 del Cammino nella Resistenza).

da sinistra: Cion (Silvio Bonfante) e Mancen (Massimo Gismondi)

Con orgoglio vi mostreranno la sedia su cui si sedette il Presidente Sandro Pertini quando, nel 1980, venne a Imperia a consegnare le medaglie d'oro alla memoria a Cascione, Cion e altri quattro partigiani.


Per organizzare la visita, si può telefonare alla signora Gabriella al numero 338 9458616.

Proseguendo da Carpasio in direzione nord, verso Pieve di Teco, in località San Bernardo di Conio ci si può fermare presso le lapidi che ricordano la battaglia di Monte Grande del 4-5 settembre 1944.

I nazifascisti avevano accerchiato le formazioni partigiane riparate nella zona del bosco di Rezzo. Per uscire dall'accerchiamento, il distaccamento d'assalto “Garbagnati” guidato da Mancen e Stalin si portò sotto le pendici di Monte Grande e a sorpresa diede l'assalto. I partigiani erano armati soltanto di bombe a mano e armi automatiche leggere, ma riuscirono ad avere la meglio sui tedeschi e aprirono una via di fuga per i compagni.

Ferruccio Iebole in "Sempre in gamba nè" (Edizione AeC Mondovi' 2010) elenca gli uomini che seguirono  Mancen e Stalin nell'impresa: Fulmine (G. Battista Acquarone); Alquati (Attilio Alquati); Gnek (Giuseppe Bergamelli); Brescia (Umberto Bonomini); Van Stiller (Primo Cei); Cigre' (Carlo Cerrina); Feli' (Felice Ciccione); Cristo (Bartolomo Dulbecco); Alfredo (Alfredo Giovagnoli); Carlo (Carlo Madonia); Romano (Silvio Paloni).

Da San Bernardo di Conio si può percorrere un Sentiero della Libertà, sistemato grazie al progetto Memoria delle Alpi, che conduce ai luoghi in cui si trovavano le postazioni tedesche sul Monte Grande.


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