
Un uomo sopravvissuto a lunghi anni di
guerra spiega a un bambino perché in guerra non ci dovrà andare. Il
bambino cresce in un'epoca di pace e non ripensa spesso alle parole
del reduce. Nel nostro secolo, però, la pace non appare più così
scontata, e il bambino diventato un adulto si rende conto che il
rifiuto della guerra contenuto in quelle parole ha messo in lui delle
radici profonde e decide di trasmetterne il seme anche ad altre
persone. Ecco la ragione di questo racconto, in cui si mescola una
pluralità di voci e di destinatari: un uomo in guerra scrive alla
fidanzata; lo stesso uomo diventato nonno racconta le proprie vicende
al nipote; quest'ultimo, molti anni dopo, legge le lettere del nonno
e progetta un viaggio in Etiopia per ripercorrere il suo itinerario:
Adua, Macallè, l'Amba Aradam e l'Amba Alagi, Mai Ceu e il lago
Ascianghi, Dessiè, Addis Abeba e, infine, Gibuti; il viaggiatore
riporta al lettore quanto scopre una volta giunto in Africa,
condivide le domande che si pone sulla vita del nonno e ciò che, nel
frattempo, arriva a intuire di se stesso; per capire e per spiegare,
il viaggiatore ricorre alla voce di storici, di altri scrittori e di
persone che ha incontrato nel Corno d'Africa e in altri viaggi.
Spesso, infatti, ciò che una voce non sa o non può dire, può
essere raccontato da un'altra, che esprime il frutto di esperienze
differenti ma comparabili.
Le
distanze temporali, in questo modo, illanguidiscono: nel mondo che si
crea quando più voci raccontano, non solo si può andare avanti e
indietro nel tempo, ma tutto è presente, nulla è passato, perché
tutto può ritornare raccontando. Così, si comincia a comprendere
quanto le persone si modellino grazie agli incontri che segnano le
loro vite e anche i confini fra gli individui sbiadiscono. I loro
viaggi, a prima vista distinti, si rivelano per quello che sono
davvero: un unico viaggio, che non ha inizio né fine. E allora ciò
che chiamiamo “un viaggio” è solo la parte di cui fissiamo
arbitrariamente l'inizio e la fine per poterla raccontare.
In guerra non andare sarà presentato
venerdì 4 aprile
alle ore 21
alla Biblioteca Civica di
Villanova Solaro (CN)
Si può ascoltare una conversazione su "In guerra non andare", fra Livio Partiti e Paolo Calvino, aprendo questa pagina:
La registrazione video dell'incontro del 3 novembre 2022 al Polo del '900 di Torino è disponibile a questo indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=P7Yq9DBvnXg