lunedì 20 settembre 2010

Vostok, parte ottava


Treno numero 1


Alla stazione ferroviaria di San Pietroburgo salgo sul treno numero 1, direzione Mosca. I treni che prenderò successivamente viaggeranno sulla Transiberiana, la ferrovia che mi porterà a Vladivostok. Questa parte del viaggio la condividerò con Gianmaria e Barbara. La mia amicizia con Gianmaria risale al 1992: arrivati entrambi in treno a Narvik grazie all’Interrail, ci conoscemmo su un autobus diretto a nord. Narvik, infatti, è la stazione ferroviaria più settentrionale d’Europa, l’ultima per chi, come noi quell’estate, è diretto a Capo Nord. Ci vollero tre giorni per raggiungere la meta con bus e traghetti, e fu sicuramente allora che iniziammo a organizzare la traversata della Siberia.
Il treno, di color granata sia esternamente che internamente, è dello stesso modello su cui ho già viaggiato durante il mio primo tentativo di raggiungere San Pietroburgo. Ovunque, negli scompartimenti e nei corridoi, ci sono tappeti e piante in vaso. Ritrovo gli stessi materassi, arrotolati in pesanti cilindri. Questa volta, però, ci vengono forniti un servizio da tè in porcellana, una scatola con yogurt, cereali, acqua, panini, cioccolata, pistacchi e caffè, e un set comprendente asciugamano, spazzolino, dentifricio e pettine.
La provodnitsa responsabile della nostra carrozza non si ferma un minuto: pulisce con uno strofinaccio tutte le superfici, lava tazze e teiere e ne porta di pulite ai viaggiatori, passa l’aspirapolvere sui tappeti del corridoio e degli scompartimenti, tiene in ordine la toilette, cambia i sacchi dell’immondizia e con quella contenuta nei cestini riempie al massimo i sacchi che tiene nella zona di passaggio fra i vagoni.
La stazione d’arrivo, la Leningradskij Vokzal, è un edificio identico a quello dal quale siamo partiti, la Moskovskij Vokzal di San Pietroburgo. Sono stazioni un po’ buie, ma linde, ordinate e piene di poliziotti che vegliano sull’ordine e la disciplina. Non lasciano sedere sui gradini, in compenso non ci sono tipi loschi in giro. Scendiamo nella Metro, che trasporta più persone al giorno di quelle di Londra e New York messe insieme, e si vede.

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